Non parla mai,
non si alza in piedi,
di notte aspetta
fiera di accogliere sole e vento
la pioggia e il tempo assorto.
Non si piega all’avventura
e forse ha un’anima, forse sa.
Se potesse parlare
direbbe dell’amore nascosto
tra l’ippocastano e la piscina,
sulla pietra dura
dove ho scritto un verso
che lei non ha mai letto.
La camera è vuota,
vorrei la panchina fedele
ad ascoltare il silenzio
tra me e il Dio del dubbio.
La lascio volentieri la mia assenza,
alle coppie che fuggono
la memoria su quel marmo
e il loro odore giovane.
Gli adolescenti scenderanno lo stradino
e saranno altrove
a non ricordare più
la panchina e il gelo,
la neve sulla spalliera dell’inverno.
Moscè Alessandro
Da: L’Odore dei Vicoli
Immagini e Poesie
La Panchina Innevata
Edizione curata da
CS
La Panchina
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