C’era un paese felice.
L’American Bar
di Rue Mouffetard.
C’erano delle uova rosse lì
il vapore, la delizia, il sorbetto,
lo chagrin dei vecchi pelle e ossa
sgangherato corpo felice.
Perso nel mio vecchio vestito lurido
navigando barcollando su fino a Puvis. il guantone di tulipano,
frusta frustami con tulipani gialli, mi tirerò giù
questi luridi vecchi pantaloni.
Il mio amore mi ha cucito vive le tasche, vive-oh davvero disse, meglio così,
immacolato poi entro, gli stracci marroni scivolando
verso l’affresco risalendo libero il fiordo di uova tinte e strisce di cuoio con
campanelli sparisco: pensate, nel locale
i ruffiani giocano a bigliardo, eccoli che gridano i punti.
La Barfrau fa molta impressione col suo potente didietro,
ci sono Dante e la beata Beatrice
prima della Vita Nuova.
Le palle cozzano, scalogna amico.
Gracieuse è la Belle-Belle giù nello scarico.
Percinet stivalato colla mascella al cobalto
fanno giochi ingobbia-ingobbia
succhia succhiare non cambia nulla.
L’Alighieri se n’é andato au revoir a tutto questo
crollo del tutto in una risatina di dispetto,
sentite!
Sulla sala un terribile silenzio.
Un brivido sconvolge Madame de la Motte,
si spande scomparsa giù lungo le sue fettine
il gran didietro schiumeggia e si calma,
presto presto il cavalletto i i mollatori per il rito.
Vivas puellas mottui incurrrrsant boves.
Oh subito subito prima che rinvenga la gogna bambù per la bastonatura.
Una luna amara sculacciata alla moda.
Oh Becky smetti non ti ho fatto niente, smettila maledetta,
smettila mia buona Becky.
Metti via le tue vipere Becky, ti pagherò lo stesso.
Signore abbi pietà di ...
Cristo abbi pietà di noi
Signore abbi pietà di noi.
Samuel Beckett
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