Le notti sono di nuovo fresche, come le notti
di inizio primavera, e di nuovo silenziose.
Ti disturbo parlare?
Siamo soli ora: non abbiamo ragione di silenzio.
Guarda, sopra il giardino sorge la luna piena.
La prossima non la vedrò.
In primavera, quando sorgeva la luna, voleva dire
che il tempo era finito. Bucaneve
si aprivano e chiudevano, i grappoli
di semi degli aceri cadevano in pallide ondate.
Bianco su bianco, la luna sorgeva sulla betulla.
e nella forcella, dove l’albero si divide,
foglie dei primi narcisi, al chiar di luna
un morbido argento verdastro.
Ora siamo andati troppo avanti insieme verso la fine
per temere la fine. Queste notti, non sono più nemmeno
certo
di sapere cosa vuol dire la fine. E tu che sei stata con un
uomo:
dopo le prime grida,
è vero che la gioia, come la paura, non dà suono?
Louise Gluck
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