La lampada è calma, conciliante: la preferisce
a ogni altra illuminazione. La sua luce si regola
secondo la necessità del momento, secondo
l’eterno, inconfessabile desiderio.
E' sempre, l’odore del petrolio, un’esile presenza
assai discreta , di notte, quando rientra solo
con tanta stanchezza nelle membra, tanta vanità
nella tessitura della giacca, nelle cuciture della tasca,
al punto che ogni movimento sembra superfluo e
insopportabile-
la lampada è un’ulteriore preoccupazione – il lucignolo,
il fiammifero, la fiamma vacillante )con le sue ombre
sul letto, sulla scrivania, sui muri) e soprattutto
quel vetro – la sua fragile trasparenza,
che a un gesto semplice e umano di nuovo
ti costringe a proteggerti o anche a proteggere
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