Campanella d’argento,
del convento qui presso:
voce di lontana infanzia
è in quel fresco tinnire,
che mi giunge or sì or no
nell’ore più raccolte della giornata;
e meglio all’alba,
quando mute sono le strade e
muto è il cielo.
Torno bambina:
ho treccia al dorso,
asciutte gambe di capriola,
occhi ridenti pieni d’aprile:
vo con la mia mamma a messa,
per viuzze ancor nel sogno
del primo albore,
colme d’un silenzio abbandonato,
che sol rompe un’eco di campanella:
- oh, mai non fosse, mamma,
venuto il giorno a dissipar quell’alba.
Ada Negri
Immagini e Poesie
La Campanella
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CS
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