Sei ancora quello della pietra e
della fionda, uomo del mio tempo.
Eri nella carlinga,
con le ali maligne,
le meridiane di morte,
- t'ho visto - dentro il carro di fuoco,
alle forche, alle ruote di tortura.
T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta
persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo.
Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri,
come uccisero gli animali che
ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi".
E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Salvatore Quasimodo
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