Questo ispido villoso calabrone
l’ho trovato fradicio
di polline e rugiada
nella campana d’un fiore arancione.
Zampettava di qua e di là, ronzando
per uscire, ma non trovava più la strada.
Lo tirai fuori, ed ora è lì che vola
in un raggio di sole tutto d’oro:
come un ubriacone
che s’alza dal marciapiede
e s’incammina malsicuro borbottando.
Corrado Govoni
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