Tra bande verdigialle d'innumeri ginestre
la bella strada alpestre scendeva nella valle.
Ecco, nel lento oblio, rapidamente in vista
apparve una ciclista a sommo del pendio.
Ci venne incontro: scese. «Signora: Sono Grazia!»
sorrise nella grazia dell'abito scozzese.
«Tu? Grazia? la bambina?» - «Mi riconosce ancora?»
«Ma certo!» E la Signora baciò la Signorina.
La bimba Graziella! Diciott'anni? Di già?
La Mamma come sta? E ti sei fatta bella!
«La bimba Graziella: così cattiva e ingorda!...»
«Signora, si ricorda quelli anni?» - «E così bella
vai senza cavalieri in bicicletta?...» - «Vede...»
«Ci segui un tratto a piede?» - «Signora, volentieri...»
«Ah! ti presento, aspetta, l'Avvocato: un amico
caro di mio marito. Dagli la bicicletta...»
Sorrise e non rispose. Condussi nell'ascesa
la bicicletta accesa d'un gran mazzo di rose.
E la Signora scaltra e la bambina ardita
si mossero: la vita una allacciò dell'altra.
Guido Gozzano
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